BIOGRAFIA

Roger Keith "Syd" Barrett e' nato a Cambridge il 6 Gennaio del 1946. 

Considerato universalmente uno dei talenti piu' enigmatici del pop mondiale, Roger ha cominciato a suonare la chitarra agli inizi degli anni sessanta nella sua casa in Hills Road con gli amici. Le giornate a base di Buddy Holly, degli 'Shadows' e di Cliff Richard culminarono con la formazione della sua prima band: gli 'Hollering Blues'.

Fu in questo periodo, tra l'altro, che Roger assunse il soprannome 'Syd': era infatti solito recarsi in un locale chiamato 'Riverside' in cui suonava un certo Sid Barrett. Fu cosi' che, per distinguerlo dal suo omonimo, gli amici e coloro che abitualmente frequentavano il locale presero a chiamarlo Syd.

Nel 1962 entro' a far parte dei 'Geoff Mutt And The Mottoes', gruppo le cui influenze erano sostanzialmente le stesse degli 'Hollering Blues', con cui si esibi' in varie feste studentesche. 
Nel mentre aveva stretto amicizia con un ragazzo di Cambridge di nome David Gilmour con cui si vedeva spesso per suonare la chitarra e da cui imparo' alcuni accordi complessi e qualche rudimento di tecnica. I due fecero parte degli 'Those Without', gruppo Rhythm & Blues, e nell'estate del 1964 suonarono, oltre che alle feste scolastiche e cittadine, nella costa meridionale francese.

Successivamente Barrett prese casa a Londra, dove si era iscritto alla 'London's Camberwell School Of Art', alternando gli studi alla musica: e' in questo periodo che entro' in contatto con Roger Waters (studente di architettura al 'Regent Street Polytechnic'), visto che divideva con lui l'appartamento. Nacquero cosi' i 'Leonard's Lodgers' (in onore del loro padrone di casa Mike Leonard, architetto amante di tutte le forme di arte, che gli metteva a disposizione una soffitta con tantissimi strumenti). Dopo poco tempo il gruppo, nel quale erano gia' entrati Rick Wright e Nick Mason, cambio' nome in 'Pink Floyd Sound' da un'idea di Syd: in un album che possedeva partecipavano infatti i musicisti blues 'Pink' Anderson e Floyd Council.
Dopo aver tolto il suffisso 'Sound' i Pink Floyd divennero un punto di riferimento della nascente scena underground londinese. 

Barrett emergeva nel mentre come principale compositore e leader indiscusso del gruppo, componendo un buon numero di pezzi che formeranno l'ossatura di 'The Piper At The Gates Of Dawn' e dei singoli precedenti e successivi all'uscita dell'album. Le composizioni di Syd, infantili, addirittura ingenue, avevano un tratto spiccatamente caratteristico e, comuque, ineguagliato. Chitarrista impulsivo, impressionistico, il suo uso particolare del feedback, dello slide e dell'eco hanno impresso un alone misterioso ed immaginifico al sound live dei Pink Floyd, trasferito in modo perfetto anche in studio.

Agli inizi del 1967 i quattro erano ormai considerati tra gli alfieri della psichedelia nell'underground londinese; avevano gia' esordito al 'Marquee' ed erano ospiti pressochè fissi dell''UFO Club'. La notorieta' derivante dalle esibizioni live consentì al gruppo di pubblicare il primo singolo 'Arnold Layne/Candy And A Currant Bun' (grazie all'intercessione del loro manager Peter Jenner) e l'album successivo dalla EMI, che gli propose un favorevolissimo contratto discografico.

L'attivita' dei Pink Floyd continuo' senza interruzioni con performance live via via migliori, vista l'esperienza ormai maturata e la maestria con cui i quattro impiegano i loro strumenti ed i relativi effetti. Da ricordare il concerto svoltosi all''Alexandra Palace': il '14th Hour Technicolour Dream', organizzato per raccogliere fondi per la rivista undergrpund 'International Times', cui parteciparono circa 10.000 persone (e di cui è presente anche una registrazione in vhs: 'Tonite Let's All Make Love In London').

A luglio il gruppo, dopo il successo del secondo singolo 'See Emily Play/Scarecrow' fu impegnatissimo nelle registrazioni del primo album e nei concerti che si svolsero sia a Londra che al di fuori della capitale. Fu in questo periodo che iniziarono a manifestarsi i primi sintomi dell'insofferenza barrettiana al music business: successe cosi' che alla trasmissione 'Top Of The Pops' Syd si presento' vestito di stracci e si rifiuto' di suonare. Certamente la tensione della sua posizione lo provo' moltissimo: la sua indole, gia' debole per natura, divenne, in questo momento, particolarmente instabile, visto anche l'uso di allucinogeni.

Il gruppo intanto sforno' il primo album: 'The Piper At The Gates Of Dawn'. Il lavoro, comprensivo di pezzi composti quasi solo da Barrett, ricevette delle buonissime critiche e fu accolto con soddisfazione dal pubblico. Sono presenti brani dalle caratteristiche piu' svariate: Chapter 24 si ispira alla tradizione cinese dei Ching, Matilda Mother e The Gnome richiamano i racconti per i bambini di cui Syd era un amante, Flaming, Pow R Toc H e Interstelar Overdrive possono essere considerate un manifesto della psichedelia dell'epoca e sono cio' che piu' si avvicina alle atmosfere che il gruppo riusciva a creare dal vivo.

I mesi successivi furono un concatenarsi di eventi che portarono addirittura a pensare ad uno scioglimento imminente dei Pink Floyd: vennero annullate delle date, Syd si rifiuto' ancora una volta di suonare nelle trasmissioni tv e cosi' via. Comunque il gruppo torno' in studio in Ottobre per registrare dei nuovi pezzi. Fu in queste sessions che venne realizzato il terzo singolo, 'Apples And Oranges/Paint Box', prova brillante ma erratica, manifestazione dello stato d'animo di un Syd Barrett sempre piu' estraniato dai suoi compagni e dal mondo intero. Tra l'altro vennero incisi 'Jugband Blues', pezzo di Barrett inserito nel secondo album e 'Scream Thy Last Scream' e 'Vegetable Man', che invece non furono mai pubblicati.

Nella successiva tournee' americana ed europea vi fu il crollo di Syd che a volte non cantava, suonando la stessa nota per lunghi minuti, a volte rimaneva fermo sul palco ed altre volte, invece, suonava in modo pressoche' perfetto. Di qui scaturi' una situazione interna insostenibile che porto' Waters, Wright e Mason a contattare David Gilmour che in un primo momento fu affiancato a Barrett per poi sostituirlo definitivamente a partire dal Marzo del 1968, anche in conseguenza del fatto che il nuovo materiale portato da Syd non era in alcun modo assimilabile data la frequenza con la quale i pezzi venivano cambiati, e visto che ormai dal vivo era molto poco affidabile.

In ogni caso Barrett, dopo un periodo particolarmente triste, torno' agli studi di Abbey Road per registrare il primo album solista. Le session continuarono fino a Luglio del 1968, ma furono sospese per nove mesi e ripresero in Aprile 1969 quando, affiancato da Malcom Jones, Syd rimise mano ai propri pezzi e ne aggiunse dei nuovi. Alcuni furono completati da Willie Wilson, bassista nella band di David Gilmour, i 'Joker's Wild', e da Jerry Shirley, il batterista degli 'Humble Pie'. In 'No Good Trying' Barrett fu accompagnato dai 'Soft Machine' Mike Ratledge, Hugh Hopper e Robert Wyatt. Nel mentre Dave Gilmour si interesso' alle sessions e in Giugno propose che fossero lui e Roger Waters a produrre il resto dei pezzi: l'album fu così completato in tre giorni. Gli ultimi brani, nei quali l'accompagnamento fu operato da Gilmour al basso, da Shirley alla batteria e da Wright alle tastiere, rimasero privi di ritocchi e sovraincisioni, guadagnando in intensita' e mostrando la condizione non solo musicale, ma anche fisica del Syd Barrett della fine degli anni sessanta.

L'album, 'The Madcap Laughs', fu un trionfo artistico nel quale un Barrett fragile interpreta melodie delicate creando un'atmosfera ipnotica ed eterea. L'album contiene alcuni dei suoi migliori pezzi, tra cui 'Octopus', uscita come singolo, e 'Golden Hair', un poema di James Joyce musicato in maniera sopraffina. Il successo derivato dall'album miglioro' la condizione psichica di Barrett che, accompagnato al basso da David Gilmour ed alla batteria da Jerry Shirley, tenne un concerto all''Olympia Teathre' di Londra, suonando alcuni suoi pezzi estratti dall'album appena uscito.

Nel Gennaio 1970 Syd comincio' le registrazioni del secondo album, 'Barrett', sempre con Gilmour come produttore. Le sessions continuarono ad intermittenza fino a Luglio quando i migliori 'takes', nei quali Syd suonava la chitarra e cantava, furono sovraincisi da Gilmour al basso e da Rick Wright alle tastiere. I pezzi non inclusi nell'album rimasero negli scaffali della EMI fino alla pubblicazione di 'Opel' nel 1988. In ogni caso una parte delle canzoni che comparirono sull'album erano già state registrate durante le sessions per 'The Madcap Laughs'.

In questo periodo vi furono delle tensioni tra Gilmour e Barrett in sala di incisione per quanto riguardava la struttura dei pezzi: Syd aveva una concezione molto personale e voleva, come nel periodo con i Pink Floyd, andare oltre lo schema classico della canzone, ma questo gli fu in parte impedito da Gilmour, anche se era comunque abbastanza difficile capire dove intendesse arrivare, visto che la sua condizione psicologica era peggiorata nuovamente.

Uscito in Novembre, con una copertina disegnata da lui stesso, 'Barrett' presenta Syd piu' determinato ma meno toccante rispetto all'album precedente. Scrisse 'Melody Maker': <<Le canzoni sono meno rilassate, meno eteree, meno strane rispetto al primo album, anche se risultano allo steso modo godibili, surreali e bellissime. I testi, inoltre, restano piccoli giochi di parole perfetti>>. In definitiva il lavoro, tutto sommato buono, mostra un Gilmour meno preparato per la registrazione rispetto a quanto fatto in 'The Madcap Laughs'.

Barrett, nel mentre ritornato in pianta semistabile a Cambridge nella casa della madre, prese parte alla trasmissione della BBC 'Sounds Of The Seventies', dopo la quale annuncio' addirittura l'imminente uscita del suo terzo album solista. Ma, a dispetto anche delle dichiarazioni rilasciate su Rolling Stone in cui si ritraeva del tutto sicuro di se (Dicembre 1971), in verita' viveva una vita molto sregolata, quasi come un recluso. 

Nel 1972 mise insieme un gruppo, gli 'Stars', col bassista Jack Monk (ex 'Delivery') e col batterista ex 'Pink Fairies'/'Pretty Things' Twink (John Alder), conosciuti al 'King's College Cellar' di Cambridge durante un concerto nel quale, in parte, accompagnarono il chitarrista americano Eddie Burns in una jam cui prese parte anche Syd. 

Il gruppo lavoro' prevalentemente ai pezzi di Syd nella cantina di casa Barrett, senza che comunque il chitarrista fosse particolarmente coinvolto nel progetto. I tre suonarono in alcuni locali di Cambridge e conclusero la loro avventura musicale con una pessima esibizione al 'Corn Exchange' in supporto agli MC5.

Successivamente, dopo essere stato ricoverato in un ospedale psichiatrico alla fine del 1972 ed essersi trasferito all''Hilton Hotel' di Londra, Barrett fu visto sporadicamente ad alcuni concerti (Pete Brown lo ricorda in una improvvisata jam session suonare divinamente gli accordi jazz di un pezzo di Annie Ross: 'Doodlin'') ed in altri ambienti artistici.

Syd e' diventato in quegli anni centro di interesse e speculazioni, ma i tentativi di riportarlo a calcare le scene o per lo meno ad una nuova uscita discografica si infransero in una disastrosa prova di registrazione nel Settembre 1974. Ormai la musa splendente del movimento psichedelico britannico si era completamente spenta.

Nel 1975 e' stato fatto di lui un grande affresco dai Pink Floyd nella canzone 'Shine On You Crazy Diamond', inclusa nel vendutissimo 'Wish You Were Here'. E' curioso il fatto che Syd, ingrassato e rasato, si presento' negli studi di Abbey Road proprio quando il gruppo stava ultimando l'album. Le persone presenti stentarono a riconoscerlo. Ricorda Storm Torgherson:<<Stavamo riascoltando 'Shine On You Crazy Diamond' nella saletta di controllo. Roger e David stavano cantando il testo su Syd, quando all'improvviso lui entro'! Nessuno lo vedeva da piu' di due anni. Era grasso, aveva un soprabito bianco, scarpe bianche, si portava dietro un sacchetto di plastica bianco ed era rasato in testa: aveva un aspetto incredibile! Dov'era stato per cosi' tanto tempo? Come aveva fatto a piombare li' improvvisamente proprio mentre stavano eseguendo quella particolare canzone?>>.

Gli anni successivi hanno visto Syd tra Londra e Cambrige in uno stato psichico sempre piu' o meno buono. E' stato ricoverato in una clinica psichiatrica nel 1982 ed e' stato rimasto oggetto di grande interesse da parte dei gruppi musicali (tante sono state le covers dei suoi pezzi) e delle riviste musicali.

Nel 1988 e' stato pubblicato 'Opel', album comprendente tutto il materiale delle sessions del periodi 1968-1970 non pubblicato, assieme ad outtakes di pezzi gia' editi. Questo lavoro ha accresciuto la sua reputazione ed evidenziato la meravigliosa vena compositiva dell'artista in pezzi che, come 'Opel', stranamente non trovarono posto in 'The Madcap Lughs'. Barrett ha dato il suo assenso alla pubblicazione dell'album ed e' girata la voce che abbia ripreso a dipingere.

Syd è morto nei giorni scorsi nella sua casa di Cambridge.

 

(Fonti: 'Tatuato sul muro' di Luca Ferrari, Edizioni Blues Brothers; Yahoo)